BEYOND GOLD: un’allestimento di gioielli all’interno del Neues Museum

La seconda tappa del nostro Master itinerante si svolgeva, esattamente un’anno fa, nella capitale tedesca. Il progetto realizzato in partnership con lo studio David Chipperfield Architects di Berlino, sotto la guida di Alexander Schwarz, si inseriva all’interno del Neues Museum. Questo, la cui ricostruzione dopo i bombardamenti del secondo conflitto mondiale è stata affidata nel 1997 per l’appunto a David Chipperfield, custodisce al suo interno le collezioni dell’antico Egitto e dell’era Preistorica. Il tema progettuale verteva sulla realizzazione di un allestimento, all’interno di una zona precisa del museo, la Corte Greca, di alcuni gioielli d’oro e papiri egizi connessi da un filo conduttore storico-materico. L’ampio spazio abbondantemente illuminato in maniera zenitale dalla chiara luce berlinese contrastava con la piccola misura degli oggetti preziosi da esporre e con la necessità di oscurità che i papiri richiedevano. Per coniugare questa evidente antinomia, ci siamo affidati ad una struttura piramidale, conica, che fungesse da filtro tra le due realtà: quella vasta e luminosa della corte e quella minuta e buia della materia esposta.

Corte Greca e pianta di progetto

BEYOND GOLD è il titolo dato alla mostra e il tema affrontato è quello della caverna che al suo interno custodisce le pietre preziose incastonate nella roccia. Tre tronchi di cono, poiché i gruppi di gioielli e i papiri da esporre erano tre, di dimensioni differenti, si incastrano vicendevolmente dando vita ad un interno inatteso, fatto di contrazioni e dilatazioni, di punti più luminosi e punti molto scuri. La particolarità di questi ambienti prismatici è avere la propria punta rovesciata internamente e vetrata, pensata in modo tale da custodire al suo interno il gioiello principale di ognuno dei tre gruppi presi in considerazione.

Sezioni di progetto con posizionamento oggetti esposti

La punta stessa, per la trasparenza data dal vetro e i giochi di luce creati da piccoli led incastonati sopra di essa, si costituisce come un vero e proprio gioiello.

Spazio interno ad una piramide di progetto con focus sulla punta rovesciata

Esternamente queste strutture si costruiscono attraverso listelli di legno sovrapposti e disallineati, mentre l’interno è pensato in maniera uniforme, liscia, scura, ovattata, interrotta solamente da teche multisfaccettate che ospitano al loro interno, tramite esili sostegni, i gioielli completanti il percorso espositivo, o i papiri che raccontano storie inerenti ai tre gioielli fulcro, incastonati nelle tre punte.

Struttura delle piramidi vista dall’esterno

L’atmosfera che si viene a creare, ricorda quella di un quadro caravaggesco dove la luce genera drammaticità e dinamismo, e gli spazi diventano una conseguenza di questo progetto emozionale.

Spazio interno ad una piramide di progetto

Per richiamare e manifestare l’esposizione all’esterno dell’edificio museale si è pensato di realizzare una pedana in legno, sita nel ponte che attraversa la Sprea, prossimo al museo, con delle imponenti steli le quali recano incise iscrizioni greche (poiché i papiri della mostra erano scritti in greco) rivestite in acciaio brunito.

Steli sul ponte

Osservando le steli da due punti precisi, uno da un lato e uno dall’altro del ponte, tramite la tecnica dell’anamorfosi, queste si trasformavano in un’unica parete recante, verso il Neues Museum un’iscrizione di un papiro,e verso Burgerstrasse il logo della mostra, rappresentato da una collana, simbolo della collezione di gioielli, astratta nella sua forma dorata.

Immagine coordinata – BEYOND GOLD

Un progetto di contrasto e di dettaglio, di luce e di buio, di ampi spazi e piccoli oggetti, che tra antinomie e complementarietà si inserisce in un luogo dalla forte presenza storica e architettonica.

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