NOT ORDINARY MOSAICI | FONDAZIONE BISAZZA

Posted In: Italia | Vicenza

Mancano pochi giorni all’inizio dell’agitatissima Design Week milanese, e per entrare nell’atmosfera, la FODAZIONE BISAZZA è un ottimo inizio.

Azienda leader nel mosaico di vetro, trattato come un vero e proprio elemento architettonico, dalla sua nascita nel 1956 ad oggi si è trasformata da piccola azienda di famiglia a casa del lusso mondiale, non solo riguardo i materiali da rivestimento ma anche la progettazione di pezzi di design.

Nel giugno del 2012 a Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza, sulle spoglie della fabbrica originaria, viene inaugurata la Fondazione Bisazza, un luogo non-profit dedito alla sperimentazione, all’arte e al design.

Da anni Bisazza dialoga con artisti e designer di grande prestigio, spronandoli nel portare l’applicazione del mosaico, verso esplorazioni audaci e creative. Da questa sorta di mecenatismo, è nata la fondazione che da quasi cinque anni conserva al suo interno opere site specific, stravaganti, colorate legate ad un innovativo impiego del mosaico vitreo.

Uno spazio di 6000mq bianco, pulito, asettico, geometrico ritmato da squadrate corti interne con prati verdi splendenti che contrastano con il candore della struttura ristrutturata dall’architetto Carlo dal Bianco, viene presentato da una parete curva d’ingresso ricoperta da tasselli scuri che insieme creano un motivo con grandi rose rosa.

Negli anni ottanta l’Azienda ebbe una grande svolta, quando assunse Alessandro Mendini come suo direttore artistico, il quale per primo introdusse l’uso del mosaico applicato al design, e negli anni 2000 con Fabio Novembre superò i confini del rivestimento, plasmandolo come materia tridimensionale.

Appena entrati nella fondazione ci si trova davanti ad un’enorme spazio dove due Mini Cooper customizzate attraverso mosaici colorati si mescolano ad una grande onda, intitolata “love over all”, di tasselli di varie gradazioni di azzurro e lilla, ideata dallo stesso Novembre, che rigirandosi su se stessa forma un cuore.

Fondazione Bisazza – Mini Cooper. ©Not Ordinary Thing

Fondazione Bisazza – Fabio Novembre , “Love over all”. ©Not Ordinary Thing

Un’altra sala iconica per la fondazione e l’azienda stessa è quella progettata da Mendini, che in maniera monumentale e coloratissima ha riprodotto la sua iconica poltrona Prust in dimensioni giganti.

Fondazione Bisazza – Alessandro Mendini, “Poltrona Prust”. ©Not Ordinary Thing

L’artista-designer Jamie Hayon, fortemente celebrato da Rossella Bisazza, realizza opere e spazi ibridi e giocosi, dove il mosaico va a ricoprire un aereoplano o dei divertenti divani con una sorta di testa sulla sommità, una richiamante un clown e una un uccello. Il grande designer Marcel Wenders progetta il Bisazza Motel”, dove tra oro, biano e rosso, la sua macchina cabriolet capeggia nella stanza.

Fondazione Bisazza – Marcel Wenders, “Bisazza Motel”. ©Not Ordinary Thing

E poi ci sono John Pawson, con il suo cilindro “One to one” sempre bianco come tutta la sua architettura, o uno dei grandi fautori del transavanguardismo italiano, Sandro Chia, che mette in mostra le sue bagnanti trasposte in mosaici e elementi di arredo, Sottsass con cubi geometrici appesi alle pareti, Patricia Urquiola con la sua parete mobile dal gusto femminile, e la stanza mood Alice nel Paese delle meraviglie “Silver Wave” di Studio Job dove teiere cucchiai lampadari, tutti mosaicati in argento sono disposti nella loro versione gigante all’interno dello spazio.
Bisazza nel 2014 ha collaborato anche con la moda, dove abbiamo potuto vedere i colorati pattern della grande maison fiorentina, Emilio Pucci, costituirsi nei mosaici dell’azienda vicentina. Cosi anche nella fondazione si può osservare una parete realizzata da Pucci dietro un grande tavolo argenteo.

La fondazione ha anche spazi dedicati alla fotografia, all’esposizione di elementi d’arredo, soprattutto per i bagni e un grandissimo show room con tutte le gradazioni e i motivi di mosaici possibili, da perdere un’intera giornata tra i colori.

Fondazione Bisazza – Bagni. ©Not Ordinary Thing

Noi consigliamo la visita, sia agli amanti del design e delle mostre sia a chi ama semplicemente stare all’aria aperta! Un’angolo di paradiso all’insegna dei grandi nomi del panorama artistico mondiale.

Copertina © Carlo Dal Bianco

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